Questo è il primo appuntamento con una serie di ricette che a casa mia si fanno spesso e a cui mia madre dà dei nomi completamente inventati e inappropriati (perché magari ti aspetti di trovare una cosa che invece manca come ingrediente). Ridiamo sempre di questo e lei insiste dicendo che questi sono i nomi che la tradizione napoletana dà a questi piatti, ma io ci credo poco. In realtà si tratta di nomi che vengono dalla sua famiglia e alcuni di questi hanno un' origine napoletana vera, ma nel tempo sono stati storpiati, italianizzati e cambiati. Tuttavia in casa mia quando si parla di patate alla matotella, zuppa santé, frittata di scampoli, patate al forno fujute, parmigiana di melanzane fujuta (fujuto=fuggito in napoletano, ma qui s'intende fatto velocemente) tutti sappiamo cosa s'intende per cui penso che anche io, nonostante rida di tutto questo, continuerò ad usare gli stessi nomi. Vado allora con il primo nome totalmente inappropriato: pollo glassato. Ora tu quando senti glassato ti aspetti una glassa, quindi lo zucchero ecc, ma invece non c'è niente di tutto questo e non chiedetemi perché lei e tutte le mie zie lo chiamano così.
POLLO GLASSATO
Ingredienti (per 4 persone)
pollo: 8 pezzi misti di pollo (coscia, petto, ali)
2 pomodorini
1/2 cipolla bianca
1 tazzina d'acqua
sale qb
Mettere i pezzi di pollo in una casseruola, aggiungere la cipolla a fette sottili, i pomodorini leggermente aperti, il sale e l'acqua. Coprire e porre su fuoco moderato. Lasciare andare per il tempo di cottura del pollo rigirando la carne di tanto in tanto. Notare che volutamente tra gli ingredienti non c'è l'olio, questo perché il pollo libererà una grande quantità di grasso che basterà a formare un sughetto buonissimo. Un consiglio: se vedete che verso fine cottura il sugo è molto liquido lasciate ritirare senza coperchio per qualche minuto. Infine non vi spaventate, sia la cipolla che il pomodoro si consumeranno quasi del tutto diventando praticamente invisibili nel piatto.
Una bella giornata di settembre
4 anni fa
1 commento:
che ridere! Beh saluta tanto tua mamma e se inventa un nome per i panzerottini, fammelo sapere, così la cito! Silvia
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